Com’è nata l’amicizia con Ruzzetta?

Conobbi Ginetto appena rientrò a Sassari, ma i primi contatti amichevoli iniziarono una notte a Porto Torres, nel locale “Il Tirchio” di Luciano Cermelli. Lui era solito frequentare quel locale tutti i venerdì. Io che avevo in quel periodo costituito un trio folk che avevamo denominato “Nuovo Folklore Sassarese”, ci andavo solo ogni tanto ma, da quando lo conobbi,il venerdì non mancavo mai. Mi capitava inoltre di incontrarlo spesso nei locali cittadini.

Chi erano i gruppi che in quel periodo si affacciavano nella scena musicale sassarese?

Ginetto Ruzzetta, Lelle Solinas e Renato Mannoni
Ginetto Ruzzetta, Lelle Solinas e Renato Mannoni

Oltre Ruzzetta si misero in luce il “Trio Folk Sassari”, composto da Giovanni Maria Santona, Tony del Dro e Lionello Siddi, il “Trio Sardinia Folk” di Paulesu, Pinna e Piroddu, la “Cumpagnia”, il “Trio Latte Dolce” e il mio gruppo che si chiamava il “Nuovo Folklore Sassarese”. Questi gruppi iniziarono la storia del folk a Sassari. Tra questi musicisti nacque una sana rivalità che portò una onesta competizione e un continuo evolversi per cercare di migliorarsi musicalmente. Teniamo presente che in quel periodo il “Trio Folk Sassari” era all’apice del successo con “La Milinzana” e “Drommi, Drommi”. Ruzzetta da par suo, presentò un suo nuovo lavoro in 45 giri: da un lato “Li Candareri”, dall’altro “Masthrantoni”. Non so spiegarti come, ma le canzoni del “Trio Folk Sassari” erano canzoni più festaiole, erano molto apprezzate perfino all’estero, mentre quelle di Ruzzetta erano più ricercate e avevano un altro fascino.

Le canzoni di Ruzzetta erano pezzi più di stampo cantautorale?

Certamente conosciamo tutti il suo modo di interpretare le sue canzoni e la ricercatezza musicale che si trovava nei suoi pezzi: sono un qualcosa di eccezionale! Quando la gente lo conobbe e lo capì esplose musicalmente in un modo totale.

Qual è la prima canzone che gli hai sentito cantare?

“Masthrantoni”: sono rimasto letteralmente folgorato! In quel periodo io lavoravo alla Pai (nel settore delle patatine) e per accativarmelo andavo a trovarlo, cercavo di essere disponibile nei suoi confronti, cercando la sua amicizia. Lui si rese conto che con me si poteva fare qualcosa di musicale insieme. Arrivò il giorno che mi chiese di fare una serata con lui. Ero talmente emozionato che non dormii per diverse notti attendendo la data dello spettacolo!

Pensi che al giorno d’oggi ci sia uno come lui?

Potrebbero esserci anche musicisti sicuramente migliori, ma non saranno mai lui.

Le canzoni che presentava nelle sue serate erano prettamente sassaresi o di stampo internazionale?

Lelle Solinas e Ginetto Ruzzetta al Club Méditerranée
Lelle Solinas e Ginetto Ruzzetta al Club Méditerranée

A questo proposito vorrei raccontare un piccolo aneddoto su Ginetto. Ricordo che ci fu un concerto a Sassari di Fabrizio De Andrè, allo stadio della Torres. Parteciparono come ospiti per aprire la serata Ginetto Ruzzetta e il Trio Folk Sassari. In tutto questo io ebbi un ruolo, nonostante ancora non suonassi con lui, ma ci conoscevamo solamente per feste e ziminate: mi chiese di presentarlo sul palco. Fu per me come un iniziazione perchè cominciai proprio lì a entrare nel meccanismo musicale, nonostante già da quelche tempo suonassi con dei complessini locali. L’emozione fu forte, ma l’apice fu quando dopo lo spettacolo scesi negli spogliatoi e ci trovammo di fronte Fabrizio De Andrè che sorseggiava del whiskey dal tappo della bottiglia. Ci offrì di condividere con lui il bicchierino. A De Andrè piaceva molto Ruzzetta. Gli chiese  anche di andare a Cagliari per aprire un altro suo concerto che si sarebbe tenuto di lì a poco. Il concerto si sarebbe dovuto svolgere al palazzetto dello sport di Cagliari, e cosi fu. Decisi anche io di prendere parte al concerto ma in veste di spettatore. Quando Ginetto salì sul palco per aprire la serata con il palazzetto stracolmo di gente, fu fischiato ma non certo per la sua musica (perché ciò avvenne ancor prima di suonare). Più che altro la gente aspettava De Andrè e invece vide Ruzzetta. A quel punto usci De Andrè da dietro le quinte e prese le sue difese, affermando che Ginetto Ruzzetta era un menestrello cantastorie come lui e che si era innamorato della sua musica, di conseguenza chi non gradiva il suo amico poteva uscire dallo stadio e farsi risarcire il biglietto per intero. A quel punto scattò un grande applauso e Ginetto poté proseguire nel suonare il suo repertorio e non solo. Con tanto di faccia tosta eseguì un pezzo campidanese che venne apprezzato. Riuscì in questo modo ad accattivarsi il pubblico. Questo dimostra la sua grande professionalità e conoscenza nell’adattarsi a qualsiasi situazione.

Ti ha mai confidato come nasceva una sua canzone o come componeva i suoi pezzi?

Non mi rivelò mai nulla, perché sappiamo che gli artisti sono molto gelosi delle proprie creazioni. Io penso però che avesse diversi brani pronti, inediti, e mai pubblicati.

Ti ha mai raccontato se qualcuno della sua famiglia o il suo stesso padre siano stati una fonte musicale di influenza?

Non ho mai saputo nulla, né lui mi ha mai confidato niente.

Com’era il rapporto con gli amici?

Come tutti gli artisti non aveva un carattere facile, gli servivano delle conferme.

Come iniziò la vostra collaborazione?

Iniziammo a suonare perlopiù fuori dalla città, pochissimo nei circoli, molto al Club Méditerranée di Santa Teresa di Gallura, alla Marmorata e a Cagliari al Setar Hotel. A Cagliari abbiamo suonato parecchio, perché c’era un locale di piano-bar gestito da un sassarese dove si esibivano tutti i gruppi e i solisti sassaresi. Giravamo molto: abbiamo suonato in Corsica e poi, rientrati a Sassari, abbiamo suonato per la consegna del Candeliere D’Oro a Palazzo Ducale, diverse volte in Piazza d’Italia, Teatro Civico e al Belvedere dove Ginetto presentò il suo ultimo disco “Cori di Mamma”.

Hai mai assistito ad una serata di Ginetto con i suoi fratelli?

Sì, ci fu un periodo che presi in gestione un locale a Rena Maiore e Ginetto fu mio ospite per diverso tempo. Con lui venne anche il fratello Tore, suonavano per intrattenere le persone. Poi ci fu un periodo che Ginetto prese in gestione il locale “Il Mandingo” che venne gestito a conduzione familiare.

Cosa pensavano di lui come musicista i suoi colleghi?

Noi giovani all’epoca lo vedevano come un faro, ma tutti erano rispettosi e onesti nei suoi confronti. D’altronde penso non si potesse dire il contrario vista la sua preparazione musicale.

L’uomo Ruzzetta era un solitario o un amicone?

Entrambe le cose: era un camaleonte!

Quando si stava assieme si parlava di musica?

Lelle Solinas e Ginetto Ruzzetta al Setar Hotel
Lelle Solinas e Ginetto Ruzzetta al Setar Hotel

Non proprio, però era sempre il primo a proporsi quando vedeva una chitarra e si doveva cantare. A proposito di questo discorso, mi viene in mente un aneddoto molto carino. Una volta lo invitai ad un mio compleanno. Lui accettò il mio invito molto volentieri ma con una condizione ben precisa: non avrebbe suonato. In questa festa erano presenti diversi musicisti potrei fare qualche nome: Gavino Riva, Giuseppe Fiori e Piero e Tonino Concu e mio fratello Kiko. Tutti erano d’accordo di non chiedergli di suonare, ma lui quando vide esibirsi ad uno a uno i vari musicisti, iniziò ad andare in tilt perché voleva partecipare musicalmente, finché sobbalzò dalla sedia e decise di partecipare alla festa. Allora lo invitai a desistere perché lui lì era in veste di ospite. In un primo momento mi diede retta, ma poco dopo volle a tutti i costi suonare e così dopo una risata decidemmo di farlo salire sul palco. Anche questo era Ginetto Ruzzetta.

Qual è il tuo giudizio su Ruzzetta come chitarrista?

Era un musicista; era Ginetto Ruzzetta!

E a livello artistico nazionale?

Per quanto mi riguarda, io avevo due miti: uno era Adriano Celentano e l’altro era Fabrizio De Andrè. Ti posso garantire che metto Ginetto Ruzzetta sullo stesso livello dei due artisti appena citati.

Dunque mi stai confermando che lo consideri un artista a livello internazionale?

Per me sicuramente sì!

Cosa ci puoi dire dell’ultimo periodo del maestro Ruzzetta?

Posso raccontare che io proprio in quel periodo lo frequentavo molto assiduamente e posso dire che avevamo in preparazione un cd insieme. Come sai purtroppo il destino ha voluto diversamente…

intervista di Franco Demontis
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