Oreste Ruggero Dino Pieroni nacque a Sassari il 31 agosto 1899. Frequentò l’Istituto Superiore conseguendo il diploma di ragioniere. Prese parte alla Prima Guerra Mondiale distinguendosi per il suo valore e venne insignito di alcune onorificenze quali: Medaglia dell’Unità d’Italia (20 gennaio 1919); Croce al Merito di Guerra (12 maggio 1919); Commendatore dell’ordine “Sancti Gregorii Magni” (23 gennaio 1949); Commendatore (30 dicembre 1952). Entrò a lavorare presso l’ICAS, poi Istituto di Credito Agricolo Sardo, diventato, nel dopoguerra, Banco di Sardegna. Dopo la fine del fascismo militò nella Democrazia Cristiana e fu eletto primo cittadino di Sassari il 4 settembre 1946, carica che ricoprì per due mandati consecutivi. Come autore pubblicò: Il credito agrario di soccorso – Esempi ed esperienze, Edizioni Gallizzi – Sassari 1955; Interventi finanziari per la meccanizzazione dell’agricoltura in Sardegna e questioni di credito agrario , Edizioni Gallizzi – Sassari 1957.
Rina Pinna regala alla nostra rivista un accorato ricordo del sindaco Oreste Pieroni.
Era un uomo con un fisico “importante” e con una tempra da dirigente ma, al tempo stesso, con una spiccata sensibilità verso i bisogni e i desideri dei suoi cittadini, i quali apprezzarono molto il suo operato, perché era capace di migliorare ogni aspetto della città, per abbellirla e renderla fruibile al meglio. Fu il sindaco che, con la sua lungimiranza, contribuì, in modo determinante, alla rinascita di Sassari, per ricostruirla dopo i danni lasciati dalla guerra. I sassaresi lo ricordano come “il sindaco dei fiori”, perché, tra le altre cose, si preoccupò di migliorare la città rendendola colorata e profumata con molto verde. I nipoti lo descrivono come un uomo autoritario ma con un grande cuore. Uno dei suoi “progetti” più ambiziosi fu quello di voler dare ai sassaresi, che fino a quel momento andavano alle spiagge della Marinella e allo Scogliolungo, una spiaggia propria. Nel 1949 il comune decise di utilizzare la spiaggia di Abba Currente per la balneazione. La parte che competeva al Comune di Sassari era di ridotte dimensioni e quindi si pensò di utilizzare anche le parti che riguardavano i Comuni di Sorso e di Porto Torres. Inoltrò la richiesta per quell’arenile del Demanio e chiese una concessione per un periodo di 50 anni, con promessa, da parte del comune, di realizzare una strada di facile accesso, l’approvvigionamento idrico e la costruzione e sistemazione di impianti balneari fruibili dai bagnanti (bagni pubblici, colonia per bambini, stabilimenti balneari privati e non, arredo urbano, strutture). La concessione demaniale tardò ad arrivare perché la sua richiesta venne “dirottata”, dapprima alla Capitaneria di Porto di Olbia poi, nel 1951, alla Direzione Generale Pesca e Demanio Marittimo di Roma. La prima strada fu progettata e costruita da un suo fido collaboratore, Nello Galleri, e tuttora collega la “131” (dal lungo rettilineo di Ottava) a Platamona e si conclude con il viale degli Oleandri (ora intitolato a lui), strada che porta ad uno spazio per la sosta chiamato “Rotonda”. Il “Viale degli Oleandri” prese il nome dalle piante che furono messe a dimora, sempre per volere del suo “inventore”. Il progetto “Platamona” iniziò a prendere forma con l’inaugurazione, il 16 agosto del 1951. In questa data memorabile da allora si celebra “La Festa del Mare”, una giornata speciale per i sassaresi che, ancora oggi, la trascorrono in compagnia a fare bagni d’acqua e di sole e ad aspettare fino a tarda sera i loro amati “fuochi d’artificio”. Pieroni riteneva che Sassari si dovesse sviluppare verso il mare e proprio a Platamona fece costruire una villetta bellissima nella quale ospitò fra gli altri Antonio Segni e Angelo Giagu. Al mare li chiamavano “la banda dei Pieroni” per via del numero di componenti di cui la sua famiglia era composta, insomma, una bella famiglia numerosa. Nella sua casa al mare si avvaleva della collaborazione di una governante ed era solito, dopo il pranzo e la pennichella pomeridiana, sorseggiare un thè e fare una partita a carte, nonchè una chiacchierata con i vicini che venivano a trovarlo. Tra questi anche ospiti “importanti”. Al mare, dalla sua cabina “personale”, osservava tutto con il suo binocolo e si dedicava anche alla lettura dei suoi amati libri. Altre ville vennero costruite e la zona venne dotata anche di servizi quali: le poste, un ufficio del Banco di Sardegna e una scuola elementare. Nacquero, poi, da iniziative imprenditoriali private, il Lido Mura e il Lido Montalbano. I quotidiani sardi seguirono e documentarono, con dovizia di particolari, l’evoluzione della “storia” di Platamona, azzardando anche qualche pronostico su altre “opere” o “servizi” che si sarebbero potuti realizzare. E fu ancora lui che persuase Sebastiano Pani ad investire su Platamona, e l’imprenditore diede i natali al famoso Lido Iride. Nella via Pieroni le uniche case ancora esistenti sono l’attuale edificio che ospita l’albergo “Buddi” e il ristorante “Macondo”. La casa dello stesso Pieroni è ora una struttura per l’ospitalità turistica. Degli oleandri che abbellivano la strada non c’è più traccia. La bella illuminazione con pali, mensola e classico corpo illuminante dell’epoca verrà sostituita da un impianto con pali a frusta e pipa, impianto oggi pressochè distrutto dal tempo (di gran parte dei pali è restata solo la parte interrata). Pieroni, fu anche organizzatore della “Cavalcata Sarda”, appuntamento turistico e folkloristico da svolgersi nella penultima domenica di maggio, trasformandolo in appuntamento annuale anziché solo per rare occasioni. Inoltre, appoggiando il progetto dell’Arcivescovo Arcangelo Mazzotti, dotò Sassari di una copia della fontana di San Francesco (l’originale si trova a Milano in piazza Santa Maria degli Angeli – Giannico Castiglioni – 1927) e inaugurata nei primi anni Cinquanta. Nel 1954 volle la fontana-candeliere in Piazza Sant’Antonio, che raffigura ricordi di episodi storici cittadini, realizzata dall’artista Eugenio Tavolara. Terminò il suo mandato di sindaco nel 1954. Dal 30 marzo 1956 al 26 marzo 1961 ricoprì la carica di Direttore Generale dell’allora appena nato Banco di Sardegna. Nel 2011 l’A.t.p. di Sassari ha acquistato il primo bus turistico sassarese, chiamato “Oreste”, come chi, a Sassari, ha contribuito ad “inventare” il turismo dei e per i Sassaresi e non solo. Insomma, un grande uomo. Si spense a Sassari il 25 ottobre 1976.
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